Guida ai fondi archivistici

Si propone di seguito una breve guida per un primo orientamento dell'utente tra i fondi dell'Archivio di Stato di Genova.

Le partizioni cronologiche cui si fa riferimento rispondono alla necessità di organizzare il testo secondo uno schema convenzionale ben riconoscibile, pur nella consapevolezza della fluidità, fatta tanto di cesure quanto di continuità, che caratterizza lo sviluppo diacronico della storia dei soggetti produttori di archivi. Nell'ambito di ciascuna partizione cronologica i fondi sono disposti tenendo conto di criteri di carattere funzionale.

I nomi dei fondi archivistici sono riportati in corsivo; segue, quando disponibile, il rimando all'inventario in formato digitale.

Età precomunale e Comune di Genova (secoli X-XV)

La documentazione prodotta dalle istituzioni politiche a Genova nel corso del medioevo è confluita sostanzialmente all'interno di pochi fondi dalla spiccata articolazione interna, dovuta ad una complessa storia conservativa.

Gli originali prodotti o ricevuti dal Comune di Genova nel corso dell'attività di governo sono conservati nell'Archivio segreto (v. inventario n. 34-35), articolato complesso di fondi che comprende anche, nelle serie Diversorum e Litterarum, la poca documentazione rimasta - tutta tardomedievale - relativa all'attività deliberativa e alla corrispondenza in partenza prodotta dagli organi di governo. L'Archivio segreto conserva inoltre i cartari dei monasteri suburbani di San Siro (v. inventario 59a) e Santo Stefano, con molti documenti relativi all'età precomunale, del monastero di San Gerolamo della Cervara, di quello di San Venerio sull'isola del Tino, e di altri monasteri e confraternite. Ulteriore documentazione prodotta da istituti religiosi soppressi alla fine dell’antico regime è conservata nel fondo Carte di enti religiosi soppressi (v. inventario n. 56/1).

Nei fondi miscellanei Manoscritti, Manoscritti membranacei (v. inventario n. 42) e Manoscritti tornati dalla Francia (v. inventario n. 41bis), è confluita la produzione normativa organica che ancora conserviamo per i secoli XIV-XV, assieme alle compilazioni degli Annali e dei Libri iurium, poste a fondamento dell'identità e della memoria del Comune, e a poche altre unità di natura perlopiù ricognitiva o contabile.

Una articolata rappresentazione dei funzionamenti contabili del regime dogale, soprattutto per il secolo XIV, è contenuta invece nel fondo Antico comune (v. inventario n. 55), frammentario complesso che offre ampie possibilità di studio non soltanto degli sviluppi economici, ma anche delle strutture politiche e delle dinamiche sociali tardomedievali.

Sempre di natura contabile, ma relativi alla gestione del debito pubblico e agli sviluppi che da essa conseguirono nell'ambito della finanza sono i documenti confluiti nel fondo Compere e mutui anteriori a San Giorgio (v. inventario n. 13) e quelli conservati nell'archivio del Banco di San Giorgio (v. inventario online). La documentazione tardomedievale relativa all'emissione di moneta è conservata nel fondo Zecca antica (v. inventario n. 39/1).

Fondamentali per lo studio delle dinamiche economiche e sociali, ma anche per quello delle strutture e dei funzionamenti istituzionali e giurisdizionali, sono infine le sezioni più antiche dei fondi Notai antichi (v. inventario n. 26; per la parte più antica si rimanda anche agli inventari analitici a cura di Giorgio Costamagna, parte prima e parte seconda, e di Marco Bologna), Notai giudiziari (v. inventario n. 27), Notai di Chiavari (v. inventario n. 30) e Notai ignoti (v. inventario n. 84), non per mera sovrapposizione cronologica ma per l'evidente commistione tra la documentazione di natura pubblica quella di effettiva matrice notarile.

Repubblica aristocratica di Genova (secoli XVI-XVIII)

Secondo una logica di progressivo accrescimento documentario conseguente alla sostanziale continuità amministrativa degli organi di governo, i fondi già menzionati contengono in misura maggiore o minore anche documentazione di periodo moderno, riferibile all'attività degli organi politici ed amministrativi della Repubblica aristocratica.

In particolare, l'Archivio segreto (v. inventario n. 34-35) conserva la documentazione relativa alla politica interna ed estera dello Stato prodotta per lo più dai Serenissimi collegi (massimo organo di governo, formato dal Doge dal Senato e dalla Camera) e dalle giunte e deputazioni alle quali erano assegnati specifici ambiti di attività. In antico è parte dell'Archivio segreto anche il nucleo originario del fondo miscellaneo Manoscritti (v. inventario n. 42), che conserva al suo interno numerosi strumenti di corredo coevi che si riferiscono a singoli fondi o serie o all'archivio nel suo complesso.

Parte della documentazione di natura governativa prodotta dalle tre Giunte permanenti dei Confini (v. inventario n. 5/3), di Giurisdizione (v. inventario n. 5/4), di Marina (v. inventario n. 12/3), è conservata anche al di fuori dell'Archivio segreto; allo stesso modo la serie delle delibere del governo denominata Diversorum Collegii (v. inventario n. 51) è posta nell'altro grande complesso documentario, tradizionalmente definito Senato (v. inventario n. 51), che raccoglie anche la documentazione di natura amministrativa e giudiziaria prodotta dagli organi governo genovese, a cui aggiungere il fondo Residenti di Palazzo (v. inventario n. 51a/2), prodotto di fatto da un’articolazione del Senato.

I fondi miscellanei Manoscritti, Manoscritti membranacei (v. inventario n. 42), Manoscritti tornati dalla Francia (v. inventario n. 41bis) e Manoscritti della biblioteca (v. inventario n. 62), conservano gran parte delle raccolte normative prodotte dal governo, la continuazione cinquecentesca della serie dei Libri iurium, e molte compilazioni di carattere ricognitivo, spesso relative a singole località o famiglie, o a fatti circoscritti.

Sempre a livello di amministrazione centrale, sono da segnalare il fondo Camera della Repubblica di Genova (v. inventario n. 21) e la miscellanea Antica finanza (v. inventario n. 38) che rappresentano la parte della gestione economica dello Stato; aspetto che si integra con la già menzionata documentazione del Banco di San Giorgio (v. inventario online); che rappresenta un punto di vista imprescindibile non soltanto per lo studio dei movimenti finanziari, ma più in generale per le ricerche sul tessuto economico e sociale europeo in età moderna

Specifiche magistrature, che  gestivano peculiari aspetti della vita pubblica, hanno prodotto i seguenti fondi archivistici conservati presso l'Archivio di Stato di Genova:

  • Arti (v. inventario 5/5) con documentazione statutaria di diverse corporazioni professionali e gli atti del Magistrato della lana;
  • Guerra e marina (v. inventario n. 51a/3) con documentazione prodotta da diverse magistrature con competenze di carattere militare;

  • Magistrato degli straordinari (v. inventario n. 9/2) competente in materia di giustizia civile;

  • Magistrato dei conservatori del mare (v. inventario n. 6) competente nei contenziosi di ambito marittimo e mercantile;

  • Magistrato dei conservatori delle leggi (v. inventario n. 5/2) con funzioni di vigilanza sul rispetto degli ordinamenti;

  • Magistrato delle comunità (v. inventario n. 5/1) con competenze di natura fiscale sulle comunità del Dominio;

  • Magistrato delle galee (v. inventario n. 12/2) con funzioni tecniche relative all’allestimento e al mantenimento della flotta militare;

  • Magistrato di sanità (inventario n. 12/1) con funzioni di tutela della salute pubblica attraverso la gestione del sistema quarantenario;

  • Magistrato di terraferma (inventario n. 9/1) competente in materia di giustizia civile esclusivamente per i residenti nel Dominio;

  • Officiorum et conciliorum (inventario n. 5/2) con documentazione relativa ai processi di elezione e nomina alle cariche pubbliche;

  • Rota civile (v. inventario n. 37b) competente in materia di giustizia civile;

  • Rota criminale (v. inventario n. 37a) competente in materia di giustizia penale;

  • Sindacatori ordinari e delle riviere (v. inventario n. 51a/1) con funzioni di controllo sull’operato dei magistrati di minore rango e sui giusdicenti delle comunità del Dominio;

  • Sindacatori supremi (v. inventario n. 51a/1) con funzioni di controllo sull’operato dei magistrati maggiori;

  • Zecca antica (v. inventario n. 39/1) con documentazione tecnica sull’emissione di moneta.

La documentazione prodotta dalle amministrazioni periferiche della Repubblica è spesso confluita nel patrimonio degli altri Archivi di Stato liguri o presso gli archivi comunali che hanno ereditato gli antichi archivi delle comunità. Sono tuttavia consultabili presso l'Archivio di Stato di Genova i fondi Capitaneato di Recco (v. inventario n. 46), Curie delle valli e dei monti (v. inventario n. 7), Marchesato del Finale, Ovada e Campofreddo (v. inventario n. 47), Podesteria di Sestri Levante, nonché l'articolato complesso relativo all'amministrazione della Corsica (v. inventario n. 8).

Gli archivi delle istituzioni e delle congregazioni religiose richiamate per il periodo comunale, e confluiti nell'Archivio segreto e nel fondo Carte di enti religiosi soppressi (v. inventario 56/1), contengono documentazione che copre tutta l'età moderna.

Sono fondamentali, per ricchezza e varietà degli spunti offerti, anche gli archivi notarili. Oltre ai fondi già segnalati nel paragrafo precedente, fortemente diacronici, atti rogati nei secoli XVII e XVIII sono conservati nella prima sezione del fondo Notai di Genova (v. inventario n. 28) e in quelli denominati Notai di Sestri Ponente (v. inventario n. 73) e notai della Val Polcevera (v. inventario n. 29).

L'attività di organizzazione delle corporazioni professionali è rappresentata dai fondi Collegio dei notai, Collegio dei giurisperiti, Collegio dei causidici, e al fondo Compagnia dei Caravana (inventario 93/2); si rinvia per completezza anche al fondo Arti.

Repubblica ligure (1797-1805)

La documentazione prodotta dagli organi legislativi e di governo attivi a Genova tra la caduta della Repubblica aristocratica e l'annessione all'Impero francese è confluita in un unico fondo archivistico denominato Repubblica ligure (v. inventario n. 15). Per il medesimo periodo, si conserva la documentazione prodotta dalla Commissione centrale di sanità, erede del precedente omonimo Magistrato (v. inventario n. 12/1), nonché gli archivi di diversi organi giudiziari conservati nei fondi Tribunale di commercio (v. inventario n. 74) e Miscellanea di archivi giudiziari, e della struttura preposta all'emissione di moneta, nel fondo Zecca antica (v. inventario n. 39).

Impero francese (1805-1814)

Durante il periodo in cui Genova e la Liguria sono annessi all'Impero napoleonico non sono attivi in città organi centrali di governo, ma il cardine dell'attività pubblica diviene la Prefettura, ufficio periferico dell'amministrazione imperiale. Per tale ragione, emerge la rilevanza dei fondi della Prefettura del Dipartimento di Genova e della Prefettura del Dipartimento degli Appennini (Chiavari) (v. inventario n. 22). La documentazione giudiziaria, anche per questo periodo come per il precedente, è conservata nei fondi Tribunale di commercio (v. inventario n. 74) e Miscellanea di archivi giudiziari. Le significative novità introdotte dal regime napoleonico hanno lasciato evidenti tracce in produzioni documentarie nuove che, comparse in questo periodo, persistono a lungo: la documentazione relativa all'accertamento dello Stato civile (documentazione in parte consultabile online sul portale Antenati; v. anche inventario n. 78/1), i Registri di leva (v. inventario n. 99) e il Catasto (consultabile online sul portale IANUA).

La breve parentesi di ritrovata indipendenza è documentata nel fondo Governo provvisorio della Repubblica ligure del 1814 (v. inventario n. 22).

Regno di Sardegna (1815-1859)

Nel periodo compreso tra la restaurazione e l'unità nazionale, Genova e il suo distretto sono annessi al Regno di Sardegna. La Prefettura del periodo napoleonico è rimpiazzata dall'Intendenza generale, ufficio in forte contitnuità funzionale anche con la Prefettura di periodo post unitario. Tale ufficio produce due complessi documentari distinti: l'Intendenza generale poi Prefettura di Genova, Gabinetto 1815-1879 (v. inventario n. 19), costituito dalla documentazione prodotta dall'ufficio di gabinetto dell'intendente, e l'Intendenza generale di Genova, Sezione amministrativa (v. inventario n. 23). Parte dell'archivio amministrativo dell'Intendenza è anche confluita nel complesso denominato Prefettura di Genova, Archivio amministrativo, che comprende documentazione senza soluzione di continuità dagli anni venti del secolo XIX agli anni settanta del secolo XX. A seguito della giustapposizione di nuclei definiti da diversi versamenti, sono stati accorpati a tale complesso anche gli archivi dei consolati di Lucca e del Granducato di Toscana, attivi in Genova prima dell'unità.

Una forte continuità con il periodo napoleonico si rileva anche nel riconoscimento della funzione pubblica di accertamento dello Stato civile, documentata dal complesso dei Registri parrocchiali del Mandamento di Rapallo (consultabili online sul portale Antenati; v. anche inventario n. 87/3), e nella prosecuzione della serie dei Registri di leva (v. inventario n. 99). L'attività del Magistrato di sanità, documentata dall'omonimo fondo (v. inventario n. 12/1), prosegue nell'esercizio di funzioni già rappresentate nell'amministrazione di antico regime.

In ambito marittimo, il controllo amministrativo sulla marina mercantile produce i documenti confluiti nella serie dei Ruoli di equipaggio dell'Intendenza generale della regia marina e in quella costituita dai pochi registri superstiti, per l'età preunitaria, delle Matricole della gente di mare (v. inventario n. 80/1).

Fino all'unificazione d'Italia, è attiva in Genova una zecca sotto il controllo del governo sabaudo, la cui attività è documentata dal fondo Zecca moderna (v. inventario n. 39/2).

La documentazione prodotta dagli uffici giurisdizionali è rappresentata dai fondi dei Giudici di mandamento, attivi in Borzonasca, Campofreddo, Chiavari, Cicagna, Lavagna, Rapallo, Recco, Santo Stefano d'Aveto, Sestri Levante, Voltri, confluiti negli archivi delle omonime Preture, del Tribunale di prefettura (v. inventario n. 37C) e Tribunale di  commercio (v. inventario n. 74), attivi in Genova e Chiavari, e da quelli del Real senato di Genova, organo di seconda istanza che muterà la propria denominazione in Corte d'appello. Una piccola serie di fascicoli processuali legati ad episodi di rilevante interesse per la storia del Risorgimento sono tradizionalmente conservati a parte nel piccolo fondo Processi politici  (v.  inventario n. 92). Le attività di esecuzione delle pene comminate è documentata dal fondo Bagni penali (v. inventario n. 37G).

Gli atti rogati durante questo periodo dai notai attivi nel distretto di Genova sono conservati nelle sezioni seconda e terza del fondo Notai di Genova (v. inventario n. 61 e inventario n. 65). L'istituto dell'insinuazione degli atti notarili, eredità tipica degli ordinamenti sabaudi, è documentato dai fondi degli Uffici di insinuazione di Genova, Borzonasca, Rapallo, Recco, Ronco Scrivia, Sampierdarena, Torriglia, Sestri Levante, Varese Ligure e Voltri.

Periodo postunitario (dal 1861)

La struttura degli uffici periferici dello Stato dopo l'unificazione nazionale è mutuata nelle sue forme generali dagli ordinamenti sabaudi. L'Intendenza generale assume il nome di Prefettura di Genova, senza che il mutamento di denominazione determini alcuna modificazione nell'attribuzione delle competenze. Tale continuità si rispecchia nell'archivio prodotto dal Gabinetto del prefetto nei primi due decenni dopo l'unità, che prosegue senza interruzioni quello del Gabinetto dell'intendente generale (Intendenza generale poi Prefettura di Genova, Gabinetto 1815-1879, v. inventario n. 19). Il secondo nucleo di tale archivio, isolato a seguito di un versamento unitario, è denominato Prefettura di Genova, Gabinetto 1879-1945 (v. inventario n. 40). A tale nucleo si sovrappongono per cronologia le carte prodotte dal Gabinetto della Prefettura quando questa è inquadrata nelle strutture della Repubblica Sociale Italiana (Prefettura di Genova, Gabinetto 1943-1945, v. inventario n. 16), e quelle, isolate a seguito di un altro versamento, prodotte dallo stesso Gabinetto nel periodo 1924-1980 (Prefettura di Genova, Gabinetto versamento 2007, v. inventario n. 91).
L'archivio amministrativo della Prefettura è invece rappresentato dal complesso Prefettura di Genova, Archivio amministrativo, che sovrappone a parte dell'archivio dell'Intendenza generale i documenti relativi alle funzioni amministrative della Prefettura postunitaria e a quelle della Sottoprefettura di Chiavari, con una cronologia che copre dagli anni venti dell'Ottocento agli anni settanta del Novecento.
L'esercizio delle funzioni di polizia è documentato nei fondi Questura di Genova e Commissariati di Pre, Rapallo, San Fruttuoso, Sestri Ponente, e Commissariato presso la Direzione compartimentale delle Ferrovie dello Stato di Genova (v. inventari 85 e 86, non disponibili online a tutela della riservatezza degli interessati).
Sono riconducibili a uffici afferenti al Ministero dell'interno anche i sequenti fondi: Archivio di Stato di Genova, Commissione araldica ligure.

La documentazione catastale prodotta da diversi uffici dell'amministrazione finanziaria dello Stato è suddivisa in diversi nuclei. Altri fondi riferibili al medesimo ambito di amministrazione sono: Direzione regionale della Corte dei conti, Regia agenzia monopolio banane e Ispettorato compartimentale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.

Tra le amministrazioni statali competenti in materia di difesa, si segnalano i fondi prodotti e versati dai distretti militari di Genova e di Massa, costituiti dalle registrazioni relative all'assolvimento del servizio militare: Registri di leva (v. inventario n. 99), Fogli e ruoli matricolari. A questi si aggiunge il fondo Reglistri della leva di mare (v. inventario n. 99/1)

In sostanziale continuità con il periodo precedente si pone, in materia di amministrazione marittima, la serie dei registri delle Matricole della gente di mare (v. inventario n. 80/1). Relativa al controllo amministrativo sull'attività della marina mercantile è anche la serie dei Giornali nautici (v. inventario n. 80, inventario 80/2) che copre il periodo dagli anni ottanta del secolo XIX agli anni cinquanta del secolo XX.

Le funzioni statali di tutela del patrimonio culturale e paesaggistico sono rappresentate dai fondi Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici della Liguria e Archivio di Stato di Genova.

I documenti prodotti dagli organi del potere giudiziario sono conservati nei seguenti fondi, che si elencano ordinati per ampiezza delle circoscrizioni di competenza e per gradi di giudizio:

  • Ufficio di conciliazione del primo mandamento di Genova;
  • Preture di Borzonasca, Campo Ligure, Chiavari, Cicagna, Genova, Nervi, Pontedecimo, Rapallo, Recco, S. Stefano d'Aveto, Sampierdarena, Sestri Levante, Sestri Ponente, Torriglia, Voltri;
  • Procura presso il Tribunale di Chiavari;
  • Procura presso il Tribunale di Genova;
  • Tribunale di Chiavari;
  • Tribunale di Genova;
  • Tribunale per i minorenni di Genova;
  • Corte di assise di Chiavari;
  • Corte di assise di Genova;
  • Corte di appello di Genova;
  • Corte di assise di appello di Genova.

Nell'ambito del  fondo Corte di appello di Genova si segnala, per completezza, la presenza di un'ampia serie di fascicoli personali di soggetti sottoposti a ricoveri in ospedale psichiatrico prodotta dall'ufficio Alienati, dotato di propri strumenti di ricerca e tradizionalmente considerato come fondo autonomo.
Tra i fondi giudiziari sono anche conservati archivi di tribunali con competenze speciali: il Tribunale di commercio di Genova  (v. inventario n. 74) e le Corti di assise speciali costituite in Sanremo, Savona, Genova, La Spezia e Massa dopo la fine del secondo conflitto mondiale (v. inventario n. 67).
Le attività di esecuzione delle pene comminate è testimoniata nei fondi Carcere di Marassi e Ufficio di esecuzione penale esterna di Genova, Savona e Imperia.
La documentazione prodotta da uffici dell'ordinamento giudiziario comprende la serie dei registri dello Stato civile (documentazione in parte consultabile online sul portale Antenati; v. anche inventario n. 78/2). Si conserva altresì il fondo dell'Archivio notarile distrettuale di Genova.

Gli atti notarili più recenti, relativi all'epoca postunitaria, sono consultabili nelle sezioni seconda, terza, quarta e quinta del fondo Notai di Genova (v. inventario n. 61inventario n. 65inventario n. 87inventario n. 88).

Fondi non periodizzabili e archivi prodotti da enti pubblici non statali o da soggetti privati

L'Archivio di Stato di Genova conserva fondi che, in ragione della particolare natura dei rispettivi soggetti produttori, trascendono la rigida periodizzazione che scandisce questa guida. Di alcuni di questi si è fatta menzione nei singoli contesti cronologici e istituzionali, cui si rimanda per l'opportuna contestualizzazione:

L'Archivio di Stato di Genova conserva inoltre i seguenti fondi prodotti da enti pubblici non statali:
  • Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Genova (v. inventario n. 49);
  • Ente nazionale assistenza lavoratori (ENAL);
  • Ente nazionale assistenza orfani dei lavoratori italiani (ENAOLI) (v. inventario n. 90);
  • Fidecommisseria Giustiniani (v. inventario n. 93/1);
  • Opera nazionale invalidi di guerra (ONIG);
  • Società italiana per l'esercizio telefonico (SIP);
  • Ufficio provinciale industria, commercio e artigianato (UPICA);
  • Università degli studi di Genova (v. inventario n. 52);

Oltre a un complesso miscellaneo denominato Fondo famiglie (v. inventario n. 56/3), sono conservati i seguenti archivi di famiglia:

Sono infine riferibili a singole persone i fondi: