Il primo maggio a Scuola
I quaderni scolastici riflettono, nell'ingenuità dei saggi e nella tendenziosità dei dettati, l'impostazione politica dell'epoca in merito alla Festa del lavoro.
Dettato - 14.4.31 Il 21 aprile, Natale di Roma e Festa Fascista del Lavoro, avrà luogo il 7° censimento. Il censimento è un’operazione utile, adottato anche dagli antichi romani, per sapere il numero della popolazione. Esso non ha altro scopo che quello di accertare la forza di un popolo; quanto di bene s’è fatto e quanto resta a farsi per la nostra bella e cara Patria e non ha nessuna relazione colle tasse. L’uficiale comunale porterà ad ogni famiglia due sccede; una per enumerare tutti i familiari, l’altra per dare informazioni sulle abitazioni. Ogni capo famiglia deve leggere attentamente le avvertenze che si trovano sui folgi e rispondere con sincerità ed esattezza, onde facilitare questa non lieve operazione. | |
AS GE, Laboratorio scuola e memoria, quaderno di Natale Garbugino |
Venerdì 20 aprile Domani, 21 aprile, è la più bella festa civile. È il Natale di Roma, la città Eterna. A Roma abitano il Papa, il Re, il Duce. Benito Mussolini vuole la nostra Patria bella, forte, vittoriosa. Al nostro amato Duce voli domani il saluto di tutti i Balilla d’Italia. | |
AS GE, Laboratorio scuola e memoria, quaderno di Piero Guglielmetti |
19 aprile 1940 XVIII | |
22 Aprile 1940 XVIII Al 21 aprile dai balconi e dalle finestre sventolavano le bandiere tricolore per la celebrazione del Natale di Roma e della festa del lavoro. In una bella mattina primaverile alcuni pastori e alcuni contadini si recarono sul Colle Palatino e dopo canti preghiere, lodi e sacrifici agli dei e alla Dea Pale protettrice dei greggi, Romolo aggiogò ad un aratro un toro nero e una giovenca bianca e tracciò un solco quadrato dove doveva sorgere la città eterna, cioè Roma. Da principio Roma era formata da povere capanne ed era abitata soltanto da umili pastori, ma i Romani col lavoro riuscirono a trasformare Roma in un bella e fiorente città. Ben presto essa divenne la più importante città del Lazio ed distendendo sempre i suoi confini divenne la capitale di un Impero forte e potente, l’Impero romano. | |
AS GE, Laboratorio scuola e memoria, quaderno senza nome, in copertina un disegno e la dicitura: “1821 – Giuseppe Mazzini fanciullo dà a Genova il suo obolo ai Carbonari”. |
Gattorna 30-4-1948 Tema - 1 maggio: Festa del lavoro Saggio Domani primo maggio e la festa dei lavoratori tutti i lavoratori del mondo fanno festa. I lavoratori escono dalle loro officine, stabilimenti chiudono le poste, i treni non vanno, le corriere non vanno. Domani, se è una bella giornata le genti vanno sui monti a respirare l’aria pura della campagna. Anche noi domani facciamo festa. Bisogna che ci siano quelli che fanno lavorare e quelli che lavorano. Dal lavoro viene tutto, in una famiglia dove non lavorono vanno tutti straciati, sono sempre per le strade a fare i vagabondi. Anche le piante lavorono tutti bisogna lavoro, dal lavoro viene tutto. Ci sono quelli che lavorano col cervello e quel con le mai, tutti sono da rispettare perché portano progresso a mondo. Gli scienziati se non avessero studiato non ci sarebberono treni, aroplani, radio, telefono ecc. Io devo fare il mio dovere con coscienza per diventare un bravo Italiano. | |
AS GE, Laboratorio scuola e memoria, quaderno di Giovanni Rosasco.Nei suoi quaderni scolastici, sempre alquanto sgrammaticati, scrive della sua attività di piccolo pastore di mucche e capre e commenta “i miei padroni sono molto bravi e mi vogliono molto bene”. |
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