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La villa
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La facciata della villa dal cortile |
Ci troviamo sulla sommità della collina di Carignano, interessata nella prima metà del Cinquecento da un processo analogo a quello che investe la collina di Albaro: la città si espande e le famiglie genovesi si fanno costruire residenze suburbane che competono con i palazzi principeschi del centro. Il nucleo più antico del complesso è costituito dalla villa appartenente alla famiglia De Franceschi, che acquistò un edificio preesistente dalla famiglia De Guiso e decise di ristrutturarlo. Alla stregua delle altre colline che circondano Genova, Carignano, inclusa nelle mura della città solo dal 1563, era caratterizzata da complessi monastici, orti, giardini e ville, dove la nobiltà si recava in villeggiatura. L’atmosfera doveva essere molto simile a quella che Alessandro Magnasco mostra nel dipinto Trattenimento in un giardino di Albaro.
Nell’area dove si trova la villa, su una collina che domina il paesaggio circostante, un tempo sorgeva il palazzo dei Fieschi, demolito nel 1548. Per il ritrovamento della base di un porticato e di un pavimento tipico di giardino, composto da ciottoli bianchi e grigi a formare motivi geometrici, si è formulata l’ipotesi che la villa De Franceschi sia stata costruita proprio nel sito del giardino dei Fieschi. La costruzione della villa può forse essere ricondotta ai due fratelli Francesco e Gio Pietro De Franceschi, in un momento non lontano da quello della costruzione del palazzo di città: ciò dimostrerebbe la solidità finanziaria della famiglia e la volontà di esprimere, con l’edificazione di ville e palazzi, la propria significativa posizione sociale.
| Possiamo individuare gli originali caratteri della villa cinquecentesca, in particolare, nei vani e nella facciata verso nord: nell’asse centrale, dove ora si trova l’atrio, una loggia si apriva sul giardino prendendo luce dallo spazio esterno. La loggia al piano terreno accresceva l’effetto di luminosità e apertura creato dall’ampia loggia soprastante. Al volume della villa, a forma di parallelepipedo, i De Franceschi aggiungono un corpo a est: ne deriva una struttura a forma di “L”, documentata nelle fonti dal 1656. Al piano superiore verso levante di questo corpo aggiunto si apre una grande loggia a tre arcate. A causa del forte pendio l’edificio risulta isolato dal terreno circostante e la base sembra quella di una costruzione fortificata. La parte originaria della villa è testimoniata dalla facciata a nord che si apriva con una doppia loggia. |
Acciottolato da esterno sotto la villa De Franceschi. | |