Saletta di Giacobbe
Si tratta di una piccola sala comunicante con il salone di famiglia, probabilmente utilizzata come studiolo. La decorazione illustra le storie di Giacobbe, figlio di Isacco e Rebecca, secondogenito di un parto gemellare, che riuscì a carpire la benedizione del padre, destinata al fratello. Nel riquadro centrale è raffigurato il momento in cui Giacobbe si allontana da casa per sfuggire all’ira del fratello Esaù. Durante la notte, all’aperto, sogna una scala, appoggiata sulle nuvole e percorsa nei due sensi da angeli. Giacobbe sente la voce di Dio che promette a lui e ai suoi discendenti che occuperanno quella terra, che sarà la terra del popolo di Israele. Nelle lunette sono raffigurati altri episodi: Giacobbe neonato che trattiene per il tallone il primogenito, manifestando, con questo gesto, la sua volontà di soppiantare il fratello; lo stratagemma con cui Giacobbe, mentre serve la cena al padre, riesce a farsi benedire da lui ricorrendo all’aiuto della madre. Il tema del conflitto tra fratelli era oggetto di discussione nei circoli letterari del tempo, quando la realtà politica contemporanea mostrava uomini di governo privi di attitudine per il ruolo che dovevano ricoprire. Nei tondi delle cornici e nelle grottesche compaiono alcune immagini, probabilmente la raffigurazione del committente in diverse età. Possiamo notare che i tratti somatici sono simili a quelli di Esaù, che viene citato nei testi biblici come rosso di barba e di capelli.
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