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Cappella dei gesuiti
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Gli affreschi della cappella |
Si tratta di una sala di dimensioni più grandi, nella quale ciò che rimane degli affreschi appartiene al periodo in cui questo ambiente veniva utilizzato dai Gesuiti. Il soffitto presenta una costruzione architettonico-prospettica ed è caratterizzato da una volta con decorazioni barocche: lo spazio è costruito su illusione prospettica attraverso l’inserimento di finte architetture. Questo tipo di raffigurazione, utilizzata nei palazzi delle famiglie aristocratiche, viene praticato per la prima volta anche nelle chiese dei Gesuiti. Tra gli esempi di spettacolari quadrature prospettiche, possiamo citare gli affreschi realizzati a Roma da Andrea Pozzo nella chiesa di Sant’Ignazio e quelli della chiesa del Gesù realizzati dal pittore genovese Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio. Tornando a Genova non possiamo dimenticare i celebri affreschi di Gregorio de Ferrari realizzati nell’attuale via Garibaldi, allora Strada Nuova, a Palazzo Rosso: la Primavera e l’Estate. In entrambi i soffitti questa tecnica di illusione pittorica prevede finte architetture dagli scorci prospettici arditi, in cui si crea uno spazio-cielo illusionistico con successivo inserimento delle figure. De Ferrari ebbe modo di conoscere il Gaulli e potè avvicinarsi alle opere di Parmigianino e Correggio. In generale la sala ha subìto danni dovuti a perdite d’intonaco e la superficie pittorica risulta abrasa in tutte le zone superstiti. Tuttavia, grazie ai segni delle incisioni per il riporto del disegno, si è riusciti ad individuare alcuni particolari: la volta è inquadrata da finte architetture che sarebbero parti terminali di un porticato e balaustre, mentre negli angoli vi sono grandi scudi sormontati da corone ducali; si intravedono vortici di nuvole e alcune figure collocate in scorcio prospettico. | |
| Un particolare |