La dispersione delle carte
In seguito alla caduta della Repubblica Aristocratica molte carte uscirono dall’Archivio governativo, per riapparire più tardi in biblioteche private o sul mercato antiquario. Alcune di esse sono poi entrate a far parte del patrimonio di diversi Istituti culturali di Genova.
Biblioteca Universitaria di Genova
1) Libri iurium, codici A e B (sec. XIV)
Fin dal 1146, grazie ad un lodo consolare, e negli anni successivi, anche attraverso gli Annali di Caffaro, abbiamo notizia di un registrum Comunis, un’antica raccolta ufficiale di documenti relativi al Comune di Genova che si sviluppò fino ai primi decenni del XIII secolo. Nel 1229, su iniziativa del podestà Iacopo Baldovini, giurista bolognese, venne avviata la redazione di un corpus della documentazione di maggior interesse relativa alle relazioni estere, la cui stesura proseguì fino al 1250. La compilazione dei Libri Iurium continuò fino al XVII secolo. Nel 1808 la serie ufficiale, composta da nove registri, fu portata a Parigi per ordine di Napoleone e depositata al Ministero degli Esteri. I Libri A e B (rispettivamente copia del primo e del secondo codice della serie ufficiale), scomparsi dall’Archivio di Genova in epoca imprecisata, riapparvero sul mercato antiquario e vennero acquistati dal marchese Massimiliano Spinola, che in seguito li donò alla Biblioteca Universitaria di Genova. La serie ufficiale dei Libri Iurium, rintracciata negli Archives des Affaires Etrangères da Henri Harrisse nel 1879, è stata restituita a Genova solo nel 1952, dopo la consegna alla Francia degli archivi della Savoia e degli altri territori ceduti ai francesi a seguito della seconda guerra mondiale.
2) Itinerarium Antonii Ususmaris civis (sec. XV)
Relazione del viaggio di Antoniotto Usodimare, che nel 1455 esplora, insieme con il veneziano Alvise Cadamosto, la costa dell’Africa oltre Capo Verde per conto dell’Infante di Portogallo Enrico il Navigatore.
Galata – Museo del Mare di Genova
1) Codice dei privilegi di Cristoforo Colombo.
La copia del codice scomparsa dall’Archivio governativo e corredata dalle lettere autografe di Colombo fu ritrovata nel 1816 tra i libri della biblioteca di Michelangelo Cambiaso che andavano all’asta; sequestrata e inviata a Torino, fu donata da Vittorio Emanuele I, re di Sardegna, alla città di Genova.
2) Lettera di Cristoforo Colombo ai Protettori della Casa di San Giorgio (2 aprile 1502)
Il 2 aprile 1502, da Siviglia, alla vigilia della partenza per il suo quarto viaggio, Cristoforo Colombo invia ai Protettori delle Compere di San Giorgio una lettera per chiedere il loro appoggio in difesa dei diritti del figlio Diego nei confronti della Corona di Spagna. L’accenno nostalgico alla città di Genova (Bien que el coerpo ande acá, el coraçón está alí de continuo: «Sebbene il mio corpo sia qui, il mio cuore è sempre con voi») precede la comunicazione della sua imminente partenza e l’offerta di devolvere a San Giorgio per mano del figlio la decima parte delle sue rendite annuali, da impiegare a sconto della gabella sul grano, il vino e gli altri generi alimentari
La lettera autografa, rinvenuta tra le carte del cancelliere Antonio Gallo, fu donata per ordine del re di Sardegna al sindaco di Genova nel 1829.
Civica Biblioteca Berio
1) Biblia Latina (sec. XI)
Meglio conosciuta come Bibbia Atlantica per le sue dimensioni (mm. 575x378), è un codice membranaceo miniato, scritto in minuscola carolina libraria. Su questo esemplare giuravano tutti i magistrati del Comune di Genova: consoli, dogi e ammiragli di flotte. Trasferito a Parigi da Napoleone, il codice fu conservato nella Bibliothèque Royale fino al 1848, quando, restituito a Genova, fu affidato dalla municipalità alla Biblioteca Berio.
2) Matteo Vinzoni, Il Dominio della Serenissima Repubblica di Genova in terraferma (1773)
L’atlante, scomparso dall’Archivio governativo, venne segnalato da Federigo Alizeri a metà del sec. XIX come posseduto da un “nostro valente giureconsulto”. Grazie a Giuseppe Piersantelli, direttore della Biblioteca Berio, fu venduto da ignoti privati al consiglio di amministrazione del Consorzio industrie elettriche liguri (CIELI), che ne fece poi dono alla biblioteca.
3) Matteo Vinzoni, Pianta delle due Riviere della Serenissima Repubblica di Genova divisa ne’ Commissariati di sanità.
L’atlante di Sanità sarebbe giunto in possesso della Biblioteca Berio nel secondo decennio del Novecento, donato dalla Prefettura. E’ possibile che sia passato da un ufficio governativo (Magistrato di Sanità) a un altro (Ufficio degli Edili). Giunto da qui al Governo, sarebbe stato conservati negli archivi amministrativi, e non tra le carte del precedente governo aristocratico, evitando così l’esportazione in Francia.
Archivio di Stato di Torino
1) Carte topografiche del Genovesato (secc. XVI-XIX)
L’intera serie conta 293 tra mappe e disegni, la maggior parte delle quali certamente prodotte in un contesto amministrativo genovese. E’ possibile che queste carte, forse in fase di riordino, siano state dimenticate al momento della restituzione della documentazione genovese.
2) Cronica Ianuensis ab inizio usque ad annum 1332 - continuazione della Cronaca di Iacopo da Varagine.
Archivio di Stato di Torino, Biblioteca antica.
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